Finalmente mi sono fermata. A far nulla. Ed è sorprendentemente sublime!

Dopo un anno di intenso lavoro, giornate piene di cose da fare, tanto muoversi, studiare, scrivere e organizzare, arrivano le vacanze e cosa fai? Programmi il viaggio, organizzi le valigie, riempi le giornate di posti da vedere e cose da fare, ritorni, disfi le valigie, lavi, rifai le valigie, riparti e così via! Il risultato è che anche le vacanze diventano un susseguirsi di mille impegni, possibilmente “appealing” fotograficamente per poterli condividere sui social… tutto questo in barba all’etimologia della parola vacanza, che deriva dal verbo latino “vacare” e vuol dire “essere libero, vuoto”.

legs-434918_960_720Ma in questi primi giorni d’agosto, ho fatto una scelta “rivoluzionaria”: ho scelto di fermarmi, senza alcun programma prestabilito, libera di godermi le giornate così come vengono e le ore vuote come fogli bianchi su cui scrivere e disegnare a piacere! Provo a essere vuota, libera, “vacante” e a stare nell’essere più che nel fare, a vivere nell’attimo presente senza preoccuparmi di quello che verrà dopo.

E così, creando spazio giorno per giorno, riscopro la saggezza delle vere vacanze e riassaporo la bellezza delle piccole cose: svegliarsi con calma accanto a chi vuoi bene, incontrarsi con un’amica/o a chiacchierare senza fretta, leggere un libro per ore senza guardare l’orologio perché domani non c’è la sveglia presto, vagare per la città senza meta, imparare la ricetta di quel piatto estivo che la mamma sa fare benissimo (i peperoni ripieni di riso nello specifico!), fermarsi a fantasticare sui progetti futuri come un’adolescente… ed è meraviglioso, rigenerante, liberatorio!!! Cosa faccio oggi? Niente! Ed è fantastico!

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E allora… non posso che augurare anche a voi buone vere vacanze, di cuore!
Ci risentiamo a settembre,

Francesca