Quando mi sono avvicinata allo yoga, circa 15 anni fa, i social network non esistevano ancora e mai avrei pensato di creare una pagina Facebook o un sito in cui promuovere questa disciplina millenaria.
E questo non solo perché non avevo doti divinatorie per prevedere cosa sarebbe diventato internet e le derive “social” che avrebbe preso, ma soprattutto perché non mi sembrava pensabile accostare la sacralità della pratica yoga alla tecnologia moderna e alle regole del marketing, che vogliono rendere “appetibile” qualsiasi prodotto o realtà.

Eppure lo yoga oggi è anche questo: un’attività “glam”, che attira milioni di persone di tutto il mondo, attrae sponsor e crea web stars.
Cosa ne penso? Non tutto il male possibile, altrimenti non avrei scelto di partecipare al gioco della visibilità su internet e di promuovere lo yoga sui social, però c’è un grosso MA.

Quando posto la foto di un asana su Instagram o pubblicizzo le mie lezioni su Facebook, sono perfettamente consapevole che quella che promuovo, in realtà, è solo una “suggestione yogica”, un’idea infinitamente approssimativa di quello lo yoga è realmente (per quanto ne possa aver capito in tutti questi anni!).

Lo yoga vero è un’altra cosa: è la pratica che ognuno sperimenta quotidianamente sul suo tappetino; è la benedizione delle percezioni energetiche oltre il corpo fisico; è il risveglio di facoltà sottili della mente; sono i respiri spesi sul proprio cuscino da meditazione; sono i momenti dedicati all’ascolto di se stessi e alla comprensione delle verità dei grandi Maestri; sono gli istanti preziosi in cui si percepisce l’Unione con gli altri, con la Natura, con la Grande Vita di cui tutti facciamo parte!

E allora perché continuare ad offrire un surrogato dello yoga via social?
Lo scopo è proprio quello di far intuire agli altri la possibilità di un risveglio interiore, di mostrare una strada che conduce alla liberazione dalla sofferenza, di svelare l’oasi di bellezza che ci attende appena oltre la linea dell’orizzonte.
Le anime pronte a cogliere il messaggio profondo dello yoga vanno oltre la superficie e trovano quel gancio di cui avevano bisogno per avviare il cambiamento interiore e sperimentare una nuova modalità di esistenza.

Lo yoga al tempo dei social è cambiato solo all’apparenza: sono cambiate le strade che conducono ad esso, ma poi alla fine ci si ritrova tutti sulla stessa grande Via tracciata dai Maestri verso la saggezza e la felicità.

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