Tutto è cominciato con un Om stonato.

Mi spiego meglio…

Ogni mia lezione di yoga si chiude in modo “rituale”, intonando 3 Om tutti insieme, poiché la vibrazione di questo antico mantra ha effetti benefici su tutto il sistema corpo-mente-spirito.

In una classe serale però, mi sono accorta che il suono degli Om era particolarmente slegato e “stonato”, nonostante i miei svariati input per far risuonare le nostre voci in modo armonioso.

Come è possibile? Mi sono chiesta. E perché accade solo in questa lezione?  

Per mesi mi sono interrogata su questo fenomeno, senza trovare una risposta.
Poi finalmente, la rivelazione!

Una sera, a inizio lezione, ho fatto una semplice domanda ai miei allievi: “Come influisce lo yoga sulla vostra vita quotidiana?”

Qualcuno ha detto che grazie allo yoga gli è passato il mal di schiena, qualcuno è diventato più calmo, qualcun altro riesce finalmente a dormire bene; poi è arrivata una confessione inaspettata…

Un giovane ragazzo ha candidamente ammesso che lo yoga lo ha reso più individualista. E non è stato il solo… Gli ha fatto eco una donna più matura, mentre un uomo sulla quarantina ha aggiunto che da quando pratica è meno interessato agli altri e si sente più egoista.

ALT! Ho pensato. Non sarà forse questa la ragione degli Om stonati?!

Sarà proprio a causa dell’ INDIVIDUALISMO che molti cantano gli Om come gli pare, prevaricando la voce degli altri con la propria, senza sforzarsi minimamente di intonarsi alla classe?

Ho sentito subito la necessità di fare chiarezza, prima di tutto in me stessa e non solo come insegnante di yoga. E mi sono posta delle domande, forse le stesse che ti stai facendo anche tu:

Come può una disciplina spirituale renderci più egoisti?
Lo yoga, che vuol dire UNIONE, non dovrebbe naturalmente farci sentire più vicini agli altri?!

La risposta non è così scontata e univoca…

Innanzitutto, bisognerebbe capire cosa intendiamo per EGOISMO e se ha davvero solo accezioni negative.

Il Maestro Yogananda ci direbbe che esistono almeno due tipi di egoismo.

Esiste un egoismo sano, quello spirituale, che include tutto ciò che facciamo per nutrire la nostra anima:

  • praticare yoga
  • meditare
  • ascoltare musica elevante
  • stare a contatto con la natura
  • fare letture ispiranti
  • frequentare persone positive
  • trascorrere del tempo in solitudine

Poi esiste un egoismo “cattivo”, ovvero quello che ci spinge ad agire solo nel nostro interesse personale, senza includere quello degli altri.
Questo tipo di egoismo è alla base di tutti i conflitti e di tutte le guerre, dice Yogananda, ma è anche un modus vivendi molto diffuso nella società contemporanea, aggiungerei.

In base a queste definizioni, possiamo affermare che praticare yoga sia una forma di “egoismo buono”, spirituale, che nutre la nostra anima, ma non ci allontana o isola dagli altri.

Anzi! Il paradosso dello yoga è che più ci porta dentro più ci fa sentire l’unione con tutto ciò che ci circonda.

Per usare le parole di Swami Kryananda,

“Il vero scopo dello yoga è di facilitare la consapevolezza del proprio Sé, non come qualcosa che conduca l’individuo a chiudersi in se stesso, ma come la porta verso una consapevolezza espansa dell’universo circostante, della verità, della vita stessa”.

È normale, all’inizio del proprio percorso nello yoga, concentrarsi su se stessi e sul proprio mondo interiore, specie se fino a quel momento si è vissuto senza ascoltarsi veramente o in balia dei condizionamenti esterni

In una fase successiva, però, una pratica autentica dello yoga non può che portarci verso un sentimento di unione con gli altri, di comprensione che siamo tutti fratelli della stessa famiglia umana, con gli stessi sentimenti, desideri e fragilità. E l’altro è come uno specchio, capace di rivelarci aspetti di noi stessi sui quali  lavorare per migliorarsi.

Senza questa comprensione, lo yoga dei nostri giorni, rischia di essere vissuto non più come una pratica spirituale che porta unione, ma come una disciplina che crea ancora più separazione e solitudine in una società come la nostra già tanto “parcellizzata” e  conflittuale.

Finché lo yoga rimane una pratica fisica confinata dentro il proprio tappetino, quasi fosse un’isola che ci tiene distanti dagli altri, non può che portare a sentirci ancora più separati e isolati dal mondo.

Come fare quindi, per superare questa tendenza “isolazionista” dello yoga moderno?

La risposta per me è molto semplice e sta tutta in una parola: CONDIVISIONE.

Nella mia esperienza personale (nella formazione di Ananda Yoga, ma anche come insegnante nei ritiri residenziali), ciò che unisce le persone e le porta a sentirsi più vicine e simili, al di là del proprio vissuto e delle differenze caratteriali, è proprio la condivisione di tempo, esperienze, pensieri ed emozioni in uno spazio sicuro e protetto, in cui giudizio e critica vengano sospesi. 

Da qui nasce il mio desiderio di ricreare uno “spazio gentile” di condivisione che non sia solo temporaneo e l’idea di una community online fatta di persone reali che possano anche incontrarsi, conoscersi e incoraggiarsi a crescere nello yoga come nella vita!

Una community di yoga che possa:

  • offrire contenuti di valore a chi ne fa parte
  •  favorire la conoscenza reciproca e lo scambio di idee tra i praticanti
  • stimolare momenti di confronto e arricchimento tra gli insegnanti
  • fornire aiuto e risposte a chi si è avvicinato da poco alla pratica
  • promuovere eventi sul territorio

YOGA2LIVE Community è il gruppo che ho creato su Facebook per chi vuole vivere lo yoga quotidianamente, “on and off the mat” (sul tappetino e fuori) e condividere con gli altri questo percorso di crescita personale.

Il gruppo è aperto a tutti coloro che vedono lo yoga come un cammino di evoluzione personale e condivisione e non come un semplice “workout” da palestra! E spero diventi uno spazio gioioso in cui chiunque si senta accolto e possa trovare o suggerire spunti interessanti per la pratica e la vita, in linea con i valori comuni del gruppo, lontano da ogni dogmatismo o polemica.

Vi aspetto quindi su Facebook
https://www.facebook.com/groups/360803124649562/?source_id=1571271836446478

per iniziare questo percorso insieme… e a brevissimo vi comunicherò il primo progetto da condividere!

Namaste,

Francesca